La pesca all’inglese è una delle più affascinanti tecniche di pesca che esistano. Nata per pescare a distanza in condizioni di forte vento, si è poi evoluta adattandosi a diversi ambienti e alle esigenze agonistiche che l’hanno resa la tecnica per eccellenza, quella dove si può “misurare” le capacità del pescatore.
Forse la più complessa, completa e difficile, ma anche quella tecnica che in passato mi ha davvero dato tanto.
Nel mio percorso agonistico ho avuto modo di perfezionare la tecnica pescando in alcuni dei campi gara più importanti per questa tecnica, Ostellato, Destrareno, Lago di Bomba, Lago di Fiastra, sono solo alcuni degli spot che con questa tecnica mi hanno “fatto battere il cuore” regalandomi momenti indimenticabili che oggi, a distanza di più di 20 anni ricordo con affetto ed emozione.
La logica della pesca all’inglese è molo semplice e ingegnosa, grazie all’utilizzo di galleggiati collegati alla lenza solo nella parte inferiore, il filo sarà sotto la superficie l’acqua per la lunghezza del galleggiante e posizionando la punta della canna sotto la superficie, utilizzando un filo affondante, tutto il sistema pescante sarà sotto la superficie e non sarà influenzato dal vento che batte sulla superficie. Questo ci consentirà di pescare rimanendo fermi durante l’azione di pesca ed essere precisi nel raggiungere e stazionare sempre nelle stesso punto.
Per riuscire comodamente a mantenere la canna in questa posizione, avremo bisogno di due supporti, una frontale e uno posteriore per poggiare la canna all’inglese.
L’attrezzatura necessaria per la pesca all’inglese sarà molto specifica. Il cuore dell’azione sarà svolta dal galleggiante inglese e dal filo affondante, che dovrà essere sgrassato e pulito, anche durante l’azione di pesca per garantirci un ottimo affondamento.
Ecco il necessario:
La canna da pesca all’inglese o match rod è una canna da pesca della lunghezza compresa tra i 3,90 metri e i 4,50, può essere telescopica o a tre sezioni.
Queste solo le caratteristiche delle canne più utilizzate, quelle che troviamo nei cataloghi delle principali aziende. Potremo trovare anche canne più corte o più lunghe, ma le più comuni sono quelle citate.
Personalmente utilizzo solo canne a 3 sezione per la pesca all’inglese.
Le canne all’inglese più corte, fino a 3,90 solo solitamente utilizzate per pescare a corta distanza, sulla fiondata di bigattini, indicativamente fino a 20 metri di distanza e quando non occorre avere molto fondo sulla lenza.
Le lunghezze comprese tra 4,20 e 4,50 solo le più utilizzate. Le 4,50 sono le più utilizzate nelle competizioni, grazie alla loro lunghezza consentono di gestire lunghe montature con galleggianti fissi, senza ricorrere al galleggiante all’inglese scorrevole. Inoltre la lunghezza consente una maggiore leva nel lancio, raggiungendo comodamente lunghe distanze gestendo montature con pallini distribuiti su lunghezze notevoli.
Canne dalla lunghezza maggiore, come ad esempio le 4,80 sono utilizzate per spot di pesca come i laghi dove queste lunghezze ci consentono di evitare le difficoltà di dover gestire galleggianti scorrevoli.
Il mulinello adatto avrà una misura compresa tra 4000 e 5500. La grandezza della bobina ci consentirà di recuperare velocemente, far fare meno spire al filo riducendo così lo stress che subisce.
Le bobine dovranno essere a bassa capacità, così da consumare solo il filo necessario quando viene cambiato.
Le montature nella pesca all’inglese possono essere molte e si differenziano in base all’azione di pesca, a quando fondo è presente nello spot e dai pesci che andiamo ad insidiare.
Vediamo ora le montature pesca all’inglese per:
Per non ingarbugliare la lenza dovremo sempre seguire questa regola. Il bulk, ciò la parte più pesante della montatura raggruppata nella parte alta, dovrà essere a contatto con il galleggiante o a una distanza tale da consentire alla parte sottostante della montatura di non raggiungere il galleggiante durante il lancio.
Il galleggiate inglese o waggler potrà essere di varie forme.
Il filo per questa tipologia di pesca è affondante, questo ci consente di evitare l’azione del vento sulla superficie dell’acqua. I mulinelli andranno inbobinati con fili di ottima qualità, resistenti con una totale assenza di memoria. I diametri più utilizzati sono quelli che vano dal 14 al 16. Per resistere agli strappi che subisce il filo el mulinello quando si vogliono raggiungere grandi distanze, è bene utilizzare uno shock leader del 20 o 22.
Questo spezzone di filo, lungo il doppio della canna, avrà il compito si reggere agli strappi del lancio.
Quando si pesca all’inglese, anche se come sappiamo bene non esistono le certezze nella pesca, non possiamo non citare una forma di amo adatto a questa pesca che dovremo sempre portare con noi. Questi ami dal gomito profondo sono molto resistenti e infallibili nella ferrata.
La pasturazione è una delle fasi più importanti dell’azione di pesca. Potremo utilizzare, in base al tipo di preda che stiamo insidiando, della pastura, dei bigattini incollati con l’aggiunta di pietre per raggiungere una maggiore distanza e favorire la lore discesa sul fondo, o dei bigattini fiondati.
Avremo bisogno, per eseguire queste operazioni di fionde dotati di elastici adeguati per raggiungere le distanze di pesca. Una fionda più leggera per fiondare i bigattini sfusi, una più dura per la pastura e i bigattini incollati.
La pastura dovrà essere preparata della giusta consistenza, preparata adeguatamente. E’ molto importante che si apra alla profondità scelta. In questo caso sarà fondamentale l’uso del setaccio per eliminare i grumi che si formano durante la preparazione, avere un’omogenea bagnatura e una perfetta resa meccanica. Per resa meccanica intendo la possibilità tramite la pressione della mano di far lavorare la pastura a galla, esercitando un leggera e omogenea pressione, sul fondo stringendo di più.
Ecco alcuni consigli che vi aiuteranno nell’azione di pesca:
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