La guida per imparare a pescare. Attrezzature, accessori e tecniche di pesca.
Se sei alle ricerca di un corso per imparare a pescare iniziando delle prime informazioni su come fare e sulle principali tecniche di pesca, questa è la guida che fa per te.
Analizzeremo passo dopo passo le attrezzature, gli accessori e le tecniche di pesca per scegliere la canna da pesca giusta e costruire le prime montature per la pesca con il galleggiante e per la pesca a fondo.
Ma attenzione, imparare a pescare non è una cosa seria e va praticata con grande rispetto per la nostra “preda”, sia quando decidiamo di rimetterla in acqua che quando la tratteniamo per portarla a casa.
Contenuti della Guida
Cosa serve per iniziare a pescare
Tutto quello che serve per iniziare a pescare
La migliore canna da pesca per iniziare
Pesca a fondo o con il galleggiante, quale tecnica scegliere
Come preparare una montatura per il galleggiante
Come preparare una montatura per pescare a fondo
Come si fa a lanciare con una canna da pesca
Cosa serve per iniziare a pescare? Attrezzatura adatta un po’ ovunque per qualsiasi pesce…
Quale attrezzatura comprare se si è alla prima esperienza di pesca?
Vi sarà capitato di entrare in un negozio di pesca ed accorgervi che, pescare, è un’attività complessa molto di più di quello che si può pensare.
Ma niente paura, in questa guida troverai consigli che ti guideranno, passo per passo, alla scoperta delle attrezzature da pesca necessarie per iniziare e soprattutto per essere efficaci nell’azione di pesca.
Cosa significa questo? Che quando andrete a pescare avrete ottime possibilità di pescare dei pesci e iniziare a sperimentare l’arte della pesca sportiva.
Ricorda sempre che la pesca è fatta di esperienza, prove e tentativi e a volte di piccoli segreti.
Mi chiamo Federico Andrenacci e pesco da quando sono nato. Garista senza compromessi, a 23 anni pescavo in eccellenza (massima categoria) con tante vittorie da vantare (titoli provinciali e nazionali)… fino a che, la pesca era diventata quasi un lavoro e la gioia di vivere bei momenti immersi nella natura aveva lasciato il posto all’impegno e le prove per i campionati.
Decisi di abbandonare tutto.
10 anni dopo riprendo pescando solo a mosca. Fino a quando mio figlio Leonardo, un giorno di tre anni fa (2019), mi disse di voler andare a pesca… da allora sto vivendo un secondo inizio e nel ricordo di mio padre, che tanto si impegnò nella diffusione di questo sport ai giovani, ho deciso di condividere le informazioni di un “ex” esperto di pesca, molto esigente, che vede la pesca nel suo insieme, dalla preparazione, al tecnicismo, dal vivere l’andare a pesca all’emozione di vedere la nostra insidia ingannare il pesce, fino alla “soddisfazione” della cattura ed al suo rilascio.
Questa guida spero sia per chi inizia un punto di partenza per capire l’arte della pesca.
Tutto quello che serve per iniziare a pescare
Proviamo ad elencare, cosa serve per “andare a pesca per la prima volta” senza essere troppo specifici ed avere la possibilità di affrontare varie situazioni di pesca ed insidiare differenti specie di pesci con diverse tecniche.
- Canna da pesca
- Mulinello
- Filo in bobina
- Galleggiante
- Tubicini di silicone da mettere nella deriva del galleggiante per fissarlo sul filo
- Torpille adatte alla grammature del galleggiante
- Piombini spaccati per tarare il galleggiante mascotte di piombi
- Girella
- Piombi per la pesca a fondo
- Moschettone
- Salvanodo
- Filo per realizzare il finale
- Ami
- Stecche raccoglilenza
- Sonda
- Slamatore
- Pinza per stringere i piombi
- Forbicine o tronchesine
- Guadino
La migliore canna da pesca per iniziare
Iniziamo a parlare dell’attrezzatura partendo dalla canna da pesca.
Quali caratteristiche deve avere una canna da pesca adatta a chi sta imparando a pescare?
Dovrà essere in grado di adattarsi a varie tecniche che potremmo utilizzare, dalla pesca con il galleggiante, alla pesca a fondo e dovrà essere in grado di affrontare vari spot di pesca, come ad esempio il molo di un porto, una scogliera, un laghetto di trote, oppure adatta alla pesca di carpe e carassi.
Ed essendo uno strumento per chi inizia il prezzo deve essere contenuto.
Naturalmente dobbiamo creare un compromesso, cioè una canna che, pur non essendo specifica per ognuna di queste tecniche, ci consentirà comunque di avere dei buoni risultati tecnici.
- La lunghezza ideale sarà compresa tra i 4 e i 5 metri. Questo ci consentirà di avere una serie di benefici a discapito di una canna più corta o più lunga;
- Ci consentirà di utilizzare tecniche di lancio senza rischiare di romperla;
- Quando peschiamo con il galleggiante potremo sfruttare la sua lunghezza per distanziare il galleggiante dall’esca consentendoci di pescare con un galleggiante fisso fino a 4 metri di fondo;
- Una volta allamato un pesce potremmo stancarlo lontano dalla riva evitando possibili incagli come ad esempio scogli o rami nel sottoriva.
Queste lunghezze consentono di costruire canne da pesca ben bilanciate, molto resistenti, progressive, adatta a lanciare sia pesi leggeri 3 – 5 grammi come le grammature dei galleggianti, fino a 20 – 30 grammi utili per lanciare piombi per la pesca a fondo, con un ottimo rapporto qualità prezzo.
L’azione della canna sarà semi parabolica, per permetterci di lavorare comodamente il pesce senza rischiare di rompere il filo a causa della rigidità della canna.
Il nostro consiglio è di orientarsi sulle canne chiamate telematch
Il mulinello, quale scegliere.
Il mulinello nella pesca ha un ruolo importante e deve essere scelto in funzione alle sue caratteristiche tecniche ed alla sua dimensione.
Esistono molte tipologie di mulinello. Quelli a bobina fissa e quelli a bobina rotante. I mulinelli a bobina rotante sono oggi principalmente utilizzati per la pesca alla traina in mare o comunque per combattere grossi predatori e per lanciare a lunghe distanze con fili di grande diametro nel Surfcasting. Sono spesso utilizzati nello spinning al blackbass, al luccio e al siluro e saranno soggetti di futuri approfondimenti.
I mulinelli a bobina fissa sono sicuramente i più utilizzati e di certo una di quelli che andremo ad utilizzare nelle nostre sessioni di pesca.
Tutti i mulinelli sono contrassegnati da dei numeri che variano a seconda delle ditte che li producono, ma indicativamente seguono tutte la stessa logica.
I mulinelli più piccoli, contrassegnati con la numerazione 1000, 2000 o 2500 sono utilizzati nello spinning leggero, nella trout area e nella pesca con la bolognese. In queste tecniche infatti la velocità di recupero dovrà essere lenta e un mulinello con una piccola bobina è perfetto allo scopo.
I mulinelli contrassegnati con i numero da 3000 a 4500, sono mulinelli adatti a tecniche dove il recupero dell’esca o della preda deve essere più veloce. Come ad esempio nella pesca all’inglese, nella pesca delle trota in laghetto, o nella pesca con la bolognese quando è necessario compiere dei lunghi lanci, o utilizzare dei fili di diametro importante come il 20 o il 22.
I 5000 e il 5500 sono solitamente dei mulinelli riservati al feeder, method feeder o alla pesca a fondo in generale. Data la distanza che raggiunge l’esca e la necessita di recuperare velocemente, un bobina di grandi dimensioni è da preferire in queste circostanza
Nella pesca in mare, i particolare nelle tecniche del beach ledgering, pesca a fondo, surfcasting o nella pesca dalla barca, si utilizzano mulinelli delle seguenti grandezze: 5500, 6500, 8000 e 10000
Nella pesca dalla spiaggia e nel beach ledgering possiamo utilizzare le fasce più piccole, 5500 e 6500. Mentre nel surfcasting, dove avremo bisogno di mulinelli più potenti utilizzeremo le misurazioni maggiori.
Una cosa importante da sapere è che c’è differenza di grandezza nelle numerazioni per i mulinelli destinati alla pesca in mare e quelli per l’acqua dolce. Le numerazioni non sono paragonabili, anche all’interno degli stessi cataloghi. Un 5500 per l’acqua dolce sarà molto più piccolo confrontato a un 5500 destinato alla pesca in mare.
Oltre la dimensione, la principale differenza tra un mulinello per la pesca in mare e uno per la pesca in acqua dolce è la resistenza alla corrosione dovuta dal sale. Dopo ogni uscita di pesca è bene lavare accuratamente il mulinello, così da farlo durare più a lungo.
Un mulinello che potrà essere adatto sulla nostra telemach, adatto per ogni occasione è il 4500.
Questa dimensione ci consentirà di pescare con il galleggiante, a fondo, con la bombarda. Sia in acqua dolce che salata. Poi una volta che avremo deciso qual’è la tecnica che più ci piace, potremo specializzarci e sceglierlo in funzione delle caratteristiche che più ci sono utili.
Gli elementi che formano un mulinello sono:
- Bobina, della cui grandezza abbiamo ampiamente discusso;
- L’archetto;
- Corpo del mulinello;
- Manovella;
- Frizione, che potrà essere posizionata sopra la bobina e inferiore al mulinello;
- Levetta dell’antiritorno;
Una delle caratteristiche che solitamente viene riportata sulla confezione del mulinello e che ne contribuisce alle sue performance è il numero di cuscinetti a sfera presente. Infatti maggiore sarà questo fattore migliore sarà la fluidità e la leggerezza nell’azione di recupero.
Il filo per il mulinello
Il filo è quell’elemento che ci connette al pesca e insieme all’amo, è ciò che crea il contatto tra il pescatore e la cattura. La scelta deve esse molto accurata così come la sua manutenzione e cura durante le azioni di pesca.
Il filo da pesca più utilizzato è certamente in nylon.
Le caratteristiche sono molte, oltre al diametro ø abbiamo: la morbidezza, la resistenza all’abrasione, l’affondabilità, il colore, la visibilità in acqua, gli intervalli di colore a diverse lunghezze e l’aumento di diametro negli ultimi metri.
Il filo per il mulinello è bene sia resistente all’abrasione e morbido. Il diametro che solitamente si utilizza in un mulinello varia dallo 0,16 allo 0,22.
Un filo “tuttofare” dovrebbe essere sufficientemente resistente da non dover utilizzare uno shock leader e di un diametro generoso per “perdonare” errori del pescatore senza causarne l’immediata rottura.
Il nostro consiglio è quello di utilizzare un filo colore neutro-trasparente di un diametro compreso tra lo 0,18 e lo 0,20.
Come imbobinare il mulinello
Per mettere correttamente il filo nella bobina del mulinello, ossia imbobinare, dovremo utilizzare alcuni semplici accorgimenti.
Come prima cosa, sulla bobina del mulinello è segnata la capienza della stessa. Ad esempio 150 m del 25 ecc.. Questi numeri indicano quanti metri di un certo diametro occorrono per avere un buon risultato. Quindi nel nostro esempio avremo bisogno di 150 m dello 0,25. Ma come fare se utilizziamo un diametro minore? Sicuramente ne dovremo mettere di più oppure, possiamo utilizzare un’altro filo per riempire la bobina così da compensare i metri mancanti.
La bobina non dovrà risultare troppo piena, infatti il filo potrebbe poi uscire dalla stessa ed andare nelle parti meccaniche del mulinello, ma non dovrà neanche essere insufficiente, altrimenti l’attrito durante l’uscita in fase di lancio ci farà perdere molti metri.
Il modo più semplice e veloce per passare il filo nel mulinello è quello di immergere il filo in una bacinella d’acqua e recuperare il mulinello fino ad aggiungere la quantità necessaria.
PESCA ALL'INGLESE
I nodi per la pesca
I nodi utili per la pesca in questa prima fase saranno principalmente due:
- nodo uni knot
- nodo uni knot per legare l’amo
Pesca a fondo o con il galleggiante, quale tecnica scegliere
Pescare con il galleggiante o pescare a fondo?
E’ questa solitamente la prima domanda che mi viene fatta da chi inizia a pescare e non ha mai preso una canna in mano. Vediamo ora cosa occorre per preparare le rispettive montature, come realizzarle e come utilizzarle quando si va a pesca.
Come preparare una montatura per la pesca con il galleggiante
La pesca con il galleggiante è una delle tecniche più utilizzate nella pesca e anche tra le più affascinanti. Le variabili sono molto e per questo, riuscire ad avere un buon risultato, non è sempre semplice. Affrontiamo ora passo per passo tutto quello che occorre per costruire una buona montatura con il galleggiante.
Per approfondire l’argomento e scoprire le montature per la bolognese potete visitare l’articolo dedicato.
Ecco cosa occorre per realizzare una montatura con il galleggiante:
- Galleggiante dalla forma grammatura adatte
- Mascotte di pallini spaccati
- Torpilla
- Gommini in silicone
- Microgirella a barilotto
- Pinza per stringere i pallini di piombo
- Sonda
In questo articolo tratteremo al realizzazione della montatura con il galleggiante fisso, mentre il questo approfondimento potrete seguire la realizzazione di una montatura con il galleggiante scorrevole
Come prima cosa dobbiamo avere un galleggiante, ma la prima domanda a cui rispondere sarà: qual’è il galleggiante adatto? Quale forma deve avere? Quale grammatura è la migliore?
Quando acquistiamo un galleggiante ci troviamo ad affrontare diverse possibilità di scelta, le principali sono tre, la forma del galleggiante, la grammatura e l’antenna.
Dovendo scegliere un galleggiante adatto a varie situazione il consiglio è quello di scegliere un galleggiante dalla forma a goccia.
Sul corpo del galleggiante troverete indicato quanto peso riesce a reggere prima di andare a fondo.
Quello indicato sarà il peso che dovremo mettere sulla lenza. Il peso sarà composta dalla torpilla e da pallini spaccati
Cos’è una torpilla? E’ un piombo piccolino con un foro passante dalla forma a goccia più o meno allungata.
I pallini spaccati sono di varie grandezze e per questo è bene acquistare all’inizio una mascotte, ossia un dispenser che ne contiene di varie dimensioni.
Vediamo ora come realizzare la montatura.
Come prima cosa infiliamo il filo della lenza madre sull’anellino del galleggiante. Poi, applicheremo tre piccoli pezzetti di gommino in silicone che avremo preparato. Questi andranno sulla deriva per bloccare il galleggiante.
Importante: L’ultimo gommino dovrà essere più lungo e eccedere per mezzo centimetro la lunghezza della deriva. Questo impedirà eventuali ingarbugli del galleggiante.
Inseriamo una torpilla di circa 80% della grammatura del galleggiante.
Sopra e sotto la torpilla, se quest’ultima non è rivestita di gomma, aggiungeremo due piccoli pezzi di silicone, per evitare che battendo sui pallini, quest’ultimi si rovinino e cadano durante l’azione di pesca.
Andremo ora ad inserire la microgirella e a fermarla con un nodo uni
Ora applichiamo i pallini di piombo fino a tarare il galleggiante, ossia fare in modo che solo l’antenna sia visibile uscendo dall’acqua. Per stringere i pallini utilizzeremo una pinza.
I pallini più piccoli, come quelli del 9 li applicheremo in fondo al galleggiante, quelli più grandi come il numero 7 il metteremo a circa 20 cm della girella e tutti raggruppati.
Ricordiamoci di applicare anche un pallino sopra la torpilla per fermarne la corsa.
Pe conoscere la distribuzione dei pallini sulla montatura ed il loro effetto in pesca vi invitiamo a visitare l’articolo montature per la bolognese
Una volta preparata la montatura sarà fondamentale capire a che distanza dobbiamo mettere il galleggiante.
A questo punto è indispensabile avere una sonda per conoscere quanto è profondo lo spot di pesca che abbiamo scelto.
La sonda può essere applicata all’amo o al moschettone. La cosa importante è di utilizzarla avendo cura di non mettere in tensione il filo una volta effettuato il lancio, altrimenti avremo una misurazione del fondo errata.
Come preparare una montatura per la pesca a fondo
La pesca a fondo è una tipologia di pesca molto semplice da praticare e allo stesso tempo molto redditizia in termini di catture. Con questa tecnica è possibile catturare varie specie di pesci, in particolare tutti quei pesce che solitamente stazionano sul fondo alla ricerca di cibo.
Nelle acque dolci è possibile catturare carpe e carassi ma anche barbi, breme, scardole, cavedani, storioni e tante altre specie ancora.
In mare, pescando a fondo sarà possibile incontrarsi con mormore, spigole, saraghi, ombrine, anguille e via dicendo.
La realizzazione di una montatura per la pesca a fondo è molto semplice. Ma non lasciamoci ingannare, il successo sarà sempre frutto di piccoli accorgimenti dettati dall’esperienza di decine di uscite, spesso senza catture, che ci aiutano a prendere confidenza con la tecnica, le specie di pesci che vogliamo insidiare e gli ambienti di pesca che andiamo ad affrontare.
Ecco l’occorrente per realizzare una montatura per la pesca a fondo con il piombo scorrevole:
- piombo passante di varie grammature, 20 grammi, 30 grammi e 40 grammi
- salvanodo in silicone
- moschettone
- picchetto reggicanna o tripode
La costruzione della lenza prevede pochi passaggi. Come prima cosa infiliamo il piombo nella lenza madre. Inseriamo il paracolpi e fissiamo con un nodo uni il moschettone. Successivamente, con un’asola fisseremo il finale al moschettone.
L’azione di pesca nella pesca a fondo sarà la seguente. Dopo aver identificato la zona di pesca lanciamo la lenza. Una volta che il piombo avrà raggiunto il fondo metteremo il filo in tiro, grazie a qualche giro di mulinello. La canna andrà poi poggiata sul reggicanne cercando di conservare un angolo marcato tra la punta della canna e la direzione del filo. Questo ci consentirà, in caso di mangiata improvvisa del pesce, di far lavorare sempre la canna evitando di posizionarla in line con la preda.
Sarà poi opportuno controllare con una certa regolarità l’esca anche se non vediamo nessun segno di mangiata.
Quale amo scegliere
L‘amo giusto è fondamentale per avere successo nella pesca. Ma come facciamo a sceglierlo? Quali sono i fattori che determinano questa scelta?
Per rispondere a queste domande dobbiamo fare le giuste considerazioni che sicuramente faremo in successivi approfondimenti, ora cerchiamo di capire se esiste un’amo per iniziare a pescare.
Quale amo per iniziare a pescare?
Se rispondessi a questa domanda con un numero vi darei una sola certezza. Questa non è una guida seria.
Dato che al pesce non importa se noi siamo esperti o alle prime armi, l’amo va scelto correttamente. Non ci sono scorciatoie o alternative.
I fattori che determinano la scelta dell’amo sono:
- Quale esca utilizziamo
- Quale pesce vogliamo pescare
Ipotizziamo di dover pescare con i bigattini, l’amo che potremo utilizzare dovrà essere leggero e della misura massima del n 16. La forma ideale sarà rotonda o squadrata.
Nel caso di pesca a prede con apparato boccale molto robusto come orate o saraghi è bene prendere un amo più robusto ma sempre della stessa grandezza.
Come sono numerati gli ami?
Gli ami hanno una numerazione che solitamente va dal numero 20 al numero 0. Più è grande il numero, più è piccolo l’amo.
Amo grande non significa pesce grande, ma sicuramente vuol dire esca voluminosa.
Le esche per la pesca
Le esche che più si utilizzano nella pesca possiamo distinguerle per tipologia di acqua, pesca in mare o in acqua dolce e in base alle possibili prede.
Il bigattino è sicuramente tra le più utilizzate sia per la pesca in mare che in acqua dolce.
In acqua dolce sara possibile utilizzare anche il mais, il pane e il lombrico.
In mare potremo utilizzare, i coreani, l’arenicola, la cozza e il gamberetto.
Per i vermi sarà fondamentale conoscere come utilizzare l’ago da innesco.
Mentre per la pesca alla trota l’esca regina è la camola.
Non trattiamo in questo articolo le esche artificiali che avranno specifici approfondimenti.
Queste sono solo alcune delle esche che possiamo utilizzare e che vi consigliamo come base tecnica da padroneggiare prima di passare ad altro.
Il bigattino, come innescarlo
Il bigattino rappresenta l’esca più comune nella pesca, sia per le acque dolci che nella pesca in mare.
E’ un’esca comoda, la possiamo acquistare in qualsiasi negozio di pesca sportiva, è resistente, non ha bisogno di una particolare gestione ma è sufficiente tenerla in un luogo fresco (meglio se in frigorifero) per rallentare il processo di trasformazione in mosche ed è sicuramente efficace.
Quando la si utilizza come innesco è importante usarla anche per pastura, lanciandoli utilizzando una fionda o aggiungendoli alla pastura.
Di seguito alcuni suggerimenti di innesco. Per approfondire l’argomento e visualizzare tutti gli inneschi possibili potete visitare l’approfondimento sui bigattini
Come si fa a lanciare con una canna da pesca
Per lanciare con una canna da pesca, soprattutto per chi è agli inizi occorre compiere movimenti ampi e progressivi. E’ fondamentale evitare movimenti bruschi. La distanza non si ottiene applicando la forza ma caricando correttamente la canna da pesca.
Dove pescare, come affrontare i diversi ambienti di pesca
Per le prime uscite di pesca sarà importante scegliere un posto comodo e sicuro, che ci dia la possibilità di muoverci in tranquillità. Un lago o la sponda di un fiume senza troppi ostacoli è l’ideale, ma anche una banchina di un molo potrebbe fare al nostro caso.
Inoltre i laghetti commerciali di trote o carpe possono fare al caso nostro. Infatti in questi luoghi sarà possibile pescare comodamente e non avremo a che fare con pesci particolarmente sospettosi e sarà molto semplice fare qualche cattura.
Approfondimenti sulle tecniche di pesca
Le informazioni che ti forniremo e troverai in questa guida di come pescare, saranno molto più specifiche e dettagliate nel caso in cui tu abbia già un’idea precisa del luogo (spot di pesca) che principalmente vorresti affrontare e della tecnica di pesca da utilizzare. Troverai i vari approfondimenti cliccando nei link disponibili nell’elenco seguente:
- pesca a mosca,
- pesca a spinning,
- pesca con la bolognese,
- pesca a surfcasting,
- pesca all’inglese,
- pesca al cefalo con la bolognese
- pesca a fondo
- pesca a feeder
- pesca a mosca alla trota in torrente
- pesca alla mormora
- pesca a eging
Inoltre se hai domande o vorresti che nel prossimo articolo venga trattato un argomento in particolare ti invitiamo ad indicarlo, sarà per noi un piacere darti le prime informazioni utili, per rispondere alle tue curiosità.