Pesca a Eging, come pescare Seppie e Calamari con la totanara
La pesca a eging è una tecnica che ormai ha preso ampio piede anche sulle coste del Bel Paese, importata dal Sol Levante è un’evoluzione delle normali tecniche di pesca poiché è stato dimostrato nell’evidenza empirica che è molto più efficace, utilizzando un’esca particolare denominata appunto egi che riproduce le prede naturali dei cefalopodi nei movimenti e nei colori fluorescenti in forte contrasto, e sfruttando la capacità visiva di questi pesci nel percepirli, saremo più agevolati nell’ attirarli ed infine catturarli.
Contenuti della Guida
Dove pescare a Eging
Ma veniamo ai luoghi della pesca eging o alle sue tipologie, dopo la breve introduzione vi starete chiedendo dove poter applicare questa tecnica di pesca ed iniziare a portare a casa qualche “trofeo” marino, ebbene abbiamo tre possibili teatri dove esibirsi da protagonisti, principalmente in uno scenario notturno al chiaro di luna, per cui avremo:
- Pesca eging dalla riva o scogli
- Pesca eging dal porto
- Pesca eging dalla barca
La pesca dalla riva o dagli scogli rimane nella maggior parte dei casi il luogo più accessibile ma sicuramente pregna di fascino, potreste trovarvi su una spiaggia deserta in notturna dove saremo solo noi, il mare ed il suo canto, in totale intimità. Bisognerà fare attenzione al tipo di fondale, assicurarci che le condizioni siano ottimali, e prediligere quindi mare calmi ed acque poco torbide, sarà utile munirsi di una canna a punta flessibile per avere il maggior controllo sull’ egi e riuscire così a simulare più accuratamente possibile i movimenti delle prede dei nostri obiettivi.
La pesca eging dal porto (simbolo per eccellenza della simbiosi ancestrale tra uomo e mare) ci vede sicuramente proiettati in uno scenario apparentemente più favorevole date la presenza di luci che attirano i cefalopodi e la fortissima quantità di fauna marina, ma in realtà anche il porto nasconde le sue insidie; una di queste è il fondale spesso invaso da reti e corde o comunque materiale di provenienza antropica che ci potrebbero far perdere i nostri egi, un’ altra è l’altezza dalla quale ci si trova a pescare e di conseguenza guadinare la preda.
La pesca eging dalla barca si discosta poco da quelle precedenti se non per lo scenario il mare nella sua totalità ed immensità; dovremo fare attenzione alla profondità del fondale che non deve essere superiore ai 25mt, e sarà opportuno munirci di una torcia per creare delle zone di luce che serviranno ad attirare i nostri cefalopodi.
Periodi di pesca
È importante sapere che i momenti più propizi per pescare i nostri cefalopodi sono appena dopo il tramonto fino all’ alba, per cui la notte è la nostra più importante alleata se vogliamo cimentarci in questo tipo di pesca, ma se vogliamo entrare più nello specifico a seconda dell’obiettivo dobbiamo necessariamente sapere che:
- I totani li troveremo esclusivamente nel periodo autunnale
- I moscardini dalla fine della stagione autunnale e tutta la primavera
- I polpi invece ci saranno tra settembre e dicembre
- I calamari potremo pescarli dall’ inizio dell’autunno fino agli inizi della primavera
- La seppia nelle stagioni di primavera ed autunno
Le prede dell'Eging
Bene! Arrivati questo punto sappiamo quali sono le prede nell’eging, ma in questo paragrafo scenderemo più nel dettaglio per capire come e quando muoverci per ambire a ferrare qualche esemplare. È necessario simulare i movimenti dei piccoli pesci e crostacei dei quali i nostri cefalopodi sono ghiotti con saltelli, piccole fughe, pause ed aspettare che agguantino l’egi aggrovigliandoci intorno i loro tentacoli ed è qui che bisogna fare attenzione nella ferrata dato che un eccesivo strattone potrebbe strappare il tentacolo, per cui siate decisi ma delicati con un movimento di polso, affinché l’egi infilzi la carne ma non faccia danni. se volgiamo che la nostra nottata di pesca sia proficua è opportuno sapere anche in quali momenti troviamo le nostre prede e quindi prendere la nostra attrezzatura ed uscire in direzione mare:
- Totani: li troviamo nelle successive ore dopo il tramonto e se il mare e leggermente mosso, niente paura, ci sarà d’aiuto a dar vita ai nostri egi.
- Polpi e Moscardini: è possibile trovarli per tutta la notte, dal tramonto all’ alba.
- Seppie: i momenti migliori sono nelle prime ore successive al tramonto e nelle prime successive all’ alba.
- Calamari: li troviamo nelle prime ore antecedenti il tramonto e per tutta la durata della notte fino all’alba
Attrezzatura per Pescare a Eging
Siamo giunti all’ultima parte della nostra guida di fondamentale importanza per iniziare a praticare questo tipo di pesca, dove tratteremo l’attrezzatura eging che avrà come sue componenti i seguenti strumenti:
- Canna eging: deve essere necessariamente leggera dato che la pesca potrebbe protrarsi per diverse ore, per cui avere uno strumento che non ci affatichi è l’opzione più adatta; a seconda del luogo di pesca eging dovremo valutare anche la lunghezza della nostra canna, più lunga da scogli o riva (2.40mt/2.70mt), più corta dalle zone portuali (tra 2.00mt/2.30mt).
- Mulinello eging: per lo stesso principio della canna, anche il mulinello dovrà essere leggero e con un riavvolgimento fluido per garantire un recupero senza strattoni, per cui è consigliabile una taglia compresa tra i valori 1000 e 3000.
- Eging o Totanara: come abbiamo visto l’esca eging deve simulare la preda dei cefalopodi per cui saranno simili a piccoli pesci o crostacei e avranno la livrea fluorescente e luminescente se saranno utilizzate in orari privi di luminosità o con colori più naturali se saranno utilizzate in orari vicini all’alba ed il tramonto ma sempre per attirare la preda grazie al contrasto e/o lucentezza.